Gianfranco Zavalloni

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Dirigente scolastico. Creativo a tutto tondo. Amante della natura, poeta del disegno. Ricercatore intimo delle linee più semplici, a tratti infantili

I suoi disegni donano emozioni che ci accompagnano in mondi fantastici e gioiosi. Si firma GFZ.

I disegni di Gianfranco sono semplici, linee primitive capaci di raggiungere velocemente il cuore di chi li guarda: i soli ti invitano al sorriso, le lune, mai piene, ti guardano e quando sono vestite con l’abito da sera, incuriosendoti, ti scrutano come i sogni misteriosi di certe notti. Gianfranco con la cannetta e la china dava il meglio di sé. In quei momenti, mettendo nero su bianco, forse per il contatto della sua mano con la canna naturale che lui intagliava personalmente, esprimeva in piena libertà la sua creatività. Case storte con fumi leggeri e banderuole direzionate spesso a sinistra. Animali domestici, fiori curiosi e capaci di espandere profumi intensi per attirare api affamate e uccelli festanti. Auto con volti giganti che scrutano paesaggi irreali composti da foglie di tutte le forme e alberi rigati per offrire ombra alla luce. Mondi, circoli rotondi formati spesso da serpenti sui quali stanno appoggiati uno accanto all’altro quei segni che scaturiscono gioiosamente dal suo cuore bambino.

Gli artigiani, incontrandolo e riconoscendo il valore di quelle linee hanno tradotto sulla loro materia quei sogni che ne trasmettono i valori racchiusi. Come artigiano ho conosciuto Gianfranco nel 2002 quando, per la nostra bottega, sperimentavo con entusiasmo i colori naturali: le galle di quercia, ad esempio, impastate con la storica ruggine offrono un effetto più scuro ed hanno il pregio di donare ombre ai vecchi disegni.

Da quell’incontro scaturirono nel 2003 le prime tende da spiaggia realizzate con i suoi disegni e con tutto il fascino di quei colori capaci di rilanciare con forza la lunga storia della nostra bottega.

Durante la realizzazione Gianfranco, con la sua Panda color muschio, passava ogni giorno in bottega a lasciare o ridefinire i suoi segni. Aveva preparato dei cartoncini bianchi e dei gessetti colorati e appena lui varcava la soglia del vecchio laboratorio, come per un bisogno impellente, disegnava il tema proposto. Raccoglievo con avidità quei fogli preziosi e li trasformavo ingigantendoli per quelle tende da esporre a ferragosto sulla spiaggia affollata di Cervia. “Teneramente”: titolo più appropriato non poteva avere quell’insieme di arte e artigianato accompagnato dalle frasi poetiche di Fabio Molari. Sulle tele vibravano al vento d’estate quei disegni “infantili” donando il piacere di ritornare bambini. Un successo d’amore, di poesia e di pace.

Da allora, tanti altri incontri con lui e la sua felice creatività per ricercare le novità da immettere nella nostra bottega aperta al futuro in quanto sicura di un passato che le ha dato, dal 1826, una leggenda da raccontare.

Da Segni sognanti di un bambino di Riccardo Pascucci, tratto da “Disegnare la vita. I mondi di Gianfranco Zavalloni”, 2013